Il giorno 9 novembre u.s. compariva
sulle pagine del Corriere dell'Umbria una lettera a firma di tale sig.
Francesco Bastianelli che ha destato il mio interesse, non perché dicesse
cose particolarmente intelligenti, ma perché ancora una volta sottolineava
la tracotanza di certi perugini che si credono (loro sì) al centro del
mondo e vorrebbero che tutto girasse intorno a loro e in loro funzione.
Pubblico integralmente questo
scritto, accodandoci una mia modesta risposta che,
per la verità, avevo anche inviato al Corriere
dell'Umbria", ma forse non era sufficientemente allineata con la politica
del quotidiano che ha preferito invece cestinarla, evitando
anche di rispondermi anche alle diverse lettere con le quali chiedevo
una spiegazione. Sarà ora chi legge, che trarrà le dovute conclusioni!
Anzi, se qualcuno volesse aggiungere qualcosa sarei ben lieto di pubblicarlo.
Foligno centro del mondo
Caro direttore,
dal
mio giardino vedo la pista dell'aeroporto regionale umbro di Sant'Egidio.
L'ho visto crescere nel tempo, quando ero piccolo ci decollavano i Cessna
e, ogni tanto, arrivavano le frecce tricolori. Ora, dopo diversi espropri
ed ampliamenti, può atterrare (e ripartire} un Boeing 737 che è sempre
un bel viaggiare; prossimamente l'aerostazione sarà interamente rifatta
su progetto dell'architetto Gae Aulenti (25 milioni di euro, centesimo
più centesimo meno). L'aeroporto non da fastidio, non fa rumore, non
inquina, appena tre voli in decollo ed atterraggio nei giorni di maggior
traffico. Quando la sera accendono le luci della pista sappiamo che
entro dieci minuti arriverà l'aereo e ne vediamo le luci sopra Bettona
e il rumore, a fine pista, è quasi il ronzio di un calabrone cresciutello.
Ma evidentemente non basta; in Umbria sono censite ben 14 aviosuperfici
di varie dimensioni e con varie destinazioni d'uso, ma una è più importante
delle altre: l'aeroporto di Foligno che si trova a soli 30 chilometri
da quello di Perugia, venti minuti d'auto rispettando i limiti. Il motivo
di tanta importanza non è dato solo dal fatto che "Foligno è già sede
di importanti collegamenti stradali, della ferrovia, dell'aeroporto,
del centro interregionale della protezione civile e di gran parte del
sistema formativo e di ricerca" come vorrebbe far credere l'assessore
regionale alle Infrastrutture Giuseppe Mascio ma perché - nella loro
modestia i folignati non lo dicono - la città della Quintana ha dato
i natali a personaggi illustri che la pongono al centro della storia:
i Lorenzetti, non Ambrogio né Pietro, ma Maria Rita, grandissima nel
dipingere come nell'oratoria. Suo è il quadro che illustra le vie di
collegamento che attraversano l'Umbria, e che giustificano la presenza
a Foligno della "piastra logistica" per cui sono stati stanziati 39
milioni di euro (che cresceranno: "se sa come vanno 'ste cose, quando
se va a mura' 'ntol vecchio", diceva lo zio Bramino!
esclusi gli ampliamenti dell'aeroporto, gli espropri, la quattro
corsie di Colfiorito "in costruzione" da trent'anni.
Secondo gli illuminati progettisti regionali la logistica umbra passa
da Foligno, è snodo principale - carta canta
- per raggiungere Muccia (Muccia che??) e ci passa la Flaminia nuova.
Invece da Perugia - dove la piastra logistica sarebbe meglio piazzata
- passa "solo" la E45, l'unico motivo per cui tutti i camionisti d'Europa
passano dalle mie parti: da Ravenna a Civitavecchia senza pagare il
pedaggio. E scusa se è poco! E allora, invece di spendere quei quattrini
per fare la famigerata "piastra" nella "sua" provincia, la nostra potrebbe
preoccuparsi della sua Regione - che presiede - e del suo capoluogo,
potrebbe ricordarsi che esiste una ferrovia regionale sottoutilizzata
che ha sì un solo binario, ma completamente triste e solitario (e inoperoso)
fra le 21 e le 6 del mattino, potrebbe ricordarsi che non c'è bisogno
di tanti milioni di euro per rendere a pagamento per i soli Tir l'accesso
alla E45, recuperando le risorse per ammodernare la Orte-Ravenna, porrebbe
ricordarsi che lo stesso tratto viario è stato progettato e realizzato
per il traffico leggero e che il traffico pesante ha danneggiato diversi
viadotti costringendo a interminabili lavori (e a deviazioni fino alle
sorgenti del Tevere) e potrebbe ricordarsi, infine, che attirare ulteriore
traffico merci senza aver prima realizzato i collegamenti viari, è lo
stesso errore che i suoi compagni di partito imputano a chi vuole costruire
il ponte sullo stretto di Messina...
Francesco Bastianelli
Foligno,
centro del mondo (2)
(Risposta al sig. Francesco Bastianelli)
Caro Direttore,
Dopo aver attentamente letto l'appassionata lettera del sig. Bastianelli
che tesse le lodi dell'aeroporto di S. Egidio mettendolo in una posizione
antitetica (non si capisce bene dove voglia andare a parare), con l'aeroporto
di Foligno, ho subito potuto rilevare qualche imprecisione tecnica che
mi corre l'obbligo di rettificare. Prima di tutto va detto che non esiste
aeroporto che non inquini, dato che come dovrebbe ben sapere il nostro
Francesco, abitando così vicino ad uno scalo in cui partono e arrivano
aerei come il Boeing 737 e da quanto mi risulta anche l'MD80, l'ATR72
e /o ATR42 ecc., gli aerei in decollo ed in atterraggio, a causa dello
sforzo a cui vengono sottoposti i motori durante queste fasi, rilasciano
una certa quantità di carburante incombusto che finisce regolarmente
per spandersi sul suolo sottostante il corridoio di atterraggio e decollo.
Non si tratta di grandi quantità, ma niente non è! Non intendo trattare
argomenti prettamente tecnici quali orientamento delle piste, sistemi
di avvicinamento strumentale presenti tra l'altro solo sulla pista 01
(ILS e PAPI) dato che per la 19 è previsto solo un avvicinamento a vista,
sia perché mi dovrei dilungare troppo, sia perché non è questa la sede
né è mia specifica competenza. Debbo invece sottolineare che lo scalo
di Foligno non è mai stato classificato "aviosuperficie", come invece
appare dalla lettera in esame, ma è sempre stato aeroporto sin dai primi
anni della sua istituzione (Negli anni '30 disponeva già di una pista
illuminata lunga due chilometri) tanto che il
suo codice identificativo ICAO è LIAF come quello di S. Egidio è LIRZ,
mentre le aviosuperfici vengono identificate con sigle ben diverse (PG01
(Gualdo Tadino) PG03 (Castel Ritaldi) PG15 (Pietralunga Perugia) ecc.)
Non capisco inoltre perché l'amico Francesco voglia accentrare tutto
l'interesse sull'aeroporto di S. Egidio, quando non solo a mio avviso,
ma anche secondo i pareri ben più autorevoli dei diversi tecnici di
fama nazionale, fra i quali i direttori degli aeroporti di Milano-Linate
e Torino-Caselle, interpellati in passato dalla Regione Umbria per individuare
l'area più adatta alla realizzazione di uno scalo aereo regionale, l'unica
area idonea a realizzarvi un aeroporto per voli nazionali ed internazionali
in Umbria era l'esistente aeroporto di Foligno, per le tante ragioni
tecniche, geografiche e strutturali ben esposte nelle loro relazioni.
(Relazioni che poi sono state regolarmente riposte nel cassetto per
fare, come al solito, gli interessi del capoluogo, spesso, purtroppo,
anche con il beneplacito di compiacenti amministrazioni comunali folignati!)
Quanto sostengo è verificabile, tra l'altro, in un articolo, a firma
dell'ex consigliere regionale Avv. Ariodante Picuti, apparso sul Corriere
dell'Umbria del 3 ottobre 2007.(L'articolo è rintracciabile in questa
rassegna stampa sull'aeroporto di Foligno). Ora, comunque, tutto
questo è stato superato dai fatti visto che l'aeroporto di S. Egidio
è una realtà. Questo però non significa che l'Umbria è tutta lì; ci
sono altre realtà che non sono certamente seconde a Perugia e che hanno
il diritto di emergere, ciascuna per le proprie eccellenze e Foligno
è una di queste sia per l'importanza storica della sua centralità viaria
e commerciale, sia per la sua naturale vocazione a terza provincia.
Va inoltre sottolineato che la SASE S.P.A. SOCIETA’ AEROPORTO S.EGIDIO
nella persona del suo Presidente Dott.Ing. Mario Fagotti ha più volte
ribadito di non essere interessata al trasporto commerciale nello scalo
perugino e che inoltre la Regione Umbria ha previsto, come dichiarato
dallo stesso assessore Giuseppe Mascio, nel piano umbro dei trasporti,
la funzione di scalo passeggeri assegnata all'aeroporto di S.Egidio,
la funzione di scalo merci (che sarà poi legata alla costruenda Piastra
Logistica Intermodale) e la funzione legata alle attività antincendio
e di Protezione Civile assegnate all’aeroporto di Foligno.
Non ce ne voglia quindi l'amico Francesco Bastianelli e quanti la pensano
come lui, se anche noi respiriamo!
Giordano Bompadre
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Nelle foto.
In alto a destra: Finale sulla 01 di LIRZ (PG)
Qui a fianco:
Il C130J, in dotazione alla Aerobrigata di Pisa, si
stacca dalla pista 35 dell'aeroporto di Foligno in un perfetto
takeoff spingendo verso
il cielo le sue quasi 80 tonnellate di peso al decollo.
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