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News:
Una città che non decolla |
di
Elisa Gentilini - tratto da:
"La Voce" di Foligno del 14 ottobre 2007 |
AEROPORTO E PIASTRA Il
presidente del comitato della Terza provincia spara a zero
Foligno
- Una città che non decolla, sotto molti punti di vista. Non
sono solo gli aerei commerciali che già da tempo avrebbero dovuto transitare
sui cieli folignati, ma i trasporti, il turismo, le imprese e l'economia
in generale. Una fotografia impietosa quella che il presidente del comitato
Terza provincia fa di Foligno: una città sonnolenta che sta sprecando
le tante risorse a sua disposizione.
A cominciare dall'aeroporto per cui sembra mancare una volontà politica
per metterlo in condizione di essere funzionale alla città e alla futura
piastra logistica. Tutto, secondo Alberto Laganà, per non disturbare
il vicino Sant'Egidio perché qualcuno a Perugia potrebbe storcere il
naso. Eccessivo senso di rivalità e campanilismo? Forse, fatto sta che
la Regione sul Sant'Egidio sta investendo, e non poco, mentre sulla
pista folignate nicchia, passando la palla e la responsabilità al Comune.
Che sembra voler puntare sull'aeroporto e sulla piastra logistica, di
fatto, secondo Laganà, non sta facendo abbastanza per smuovere le acque.
Tanto che alla fine il progetto della piastra della vicina Città di
Castello ha già ricevuto l'ok da Roma, mentre quella di Foligno è rimasta
indietro.
Un attacco frontale a 360 gradi sul ritardo della città, a cominciare
dal settore dei trasporti, che ha le sue conseguenze sul tessuto economico.
"Le poche opportunità non vengono sfruttate - dice Laganà - da quelle
nuove come la produzione di energia alternativa a quelle tradizionali,
come il trasporto integrato 'ferro-gomma-cielo'. Basta guardare cosa
sta succedendo al settore ferroviario pressoché azzerato con la lenta
fine delle Officine grandi riparazioni ed il declassamento di parte
della stazione, mentre il raddoppio verso Ancona è di là da venire.
Per non parlare della piastra logistica che si sta realizzando a Città
di Castello e non nel nodo ferroviario naturale umbro, Foligno. La dannosità
dei nostri amministratori è tale che, dopo aver silurato in tutti i
modi il progetto della Logistica folignate il cui direttivo si è dimesso,
totalmente asserviti ai voleri perugini, ci stanno facendo perdere un
importante treno, quello di veder decollare l'aeroporto per i voli cargo".
Una polemica che si è scatenata recentemente dopo le dimissioni del
C.d.A. della Logistica umbra, (società in cui è presente anche il Comune
con una quota tramite la Fils), che accusa le istituzioni di non aver
sufficientemente sostenuto il progetto della piastra folignate e di
non dare risposte concrete alle imprese di logistica interessate : una
per tutte la Telecosella del gruppo Cosco che ha dato all'amministrazione
un ultimatum per la partenza dei cargo sulla pista di Foligno o si rivolgerà
altrove. L'amministrazione dal canto suo, afferma di aver chiesto le
autorizzazioni necessarie all'Enac, pertanto a breve dovremmo sapere
come va a finire la vicenda dell'aeroporto. Ma il nodo dei trasporti
è direttamente collegato allo sviluppo delle imprese sul territorio,
legate all'industria e al turismo, tasto particolarmente debole. Manca
una strategia economica territoriale - continua Laganà - basta vedere
quanto sta accadendo con la ricostruzione. Adesso che sta terminando
la fase post-sismica, molte aziende del settore edilizio si troveranno
senza lavoro". Per concludere in bellezza, il presidente del comitato
non risparmia la stoccata sulla Terza provincia che non vede un progetto
concreto. "Il sindaco Marini- dice, senza comunque risparmiare anche
un attacco all'opposizione che viene definita 'del tutto inesistente'
- ha vinto le elezioni promettendo di impegnarsi per la nascita della
nuova provincia umbra, un sogno che dura da oltre vent'anni, ma con
la scusa che i vicini spoletini non la vogliono sta affossando il progetto.
Ci sono strade diverse e più articolate per raggiungere l'obiettivo,
non ultimo lo strumento del referendum popolare, ma disturberebbero
gli interessi del capoluogo ed allora si accetta supinamente ogni diktat".
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News:
Piaggio
180 Avanti marche I-DPCR - atterra a Foligno per il Direttore del DPC
Guido Bertolaso |
dalla
Redazione di "aformadidea.com" (Foto Giorgio Trasciatti) |


Le due
foto sopra, scattate da Giorgio
Trasciatti, colgono il P180 in sosta
sulla pista dell'aeroporto
G. Franceschi e, successivamente,
al momento
del decollo, nel
controsole di un bel tramonto
di ottobre. La foto
in alto a destra è naturalmente
la versione del P180 "Avanti" della Piaggio, realizzata
per Flight Simulator 2004 ACOF, con
la livrea dell'Aviazione
Militare Italiana
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Foligno
- Domenica 14 ottobre 2007
Atterra a Foligno un P180
"Avanti", si tratta di un biturbina ad elica
prodotto dalla Piaggio (monta due Pratt&Whitney Canada
PT6A-66 da 850 HP); più esattamente turboelica. Pesa a vuoto
poco più di 3,4 tonnellate Velocità massima 737 km/h - Velocità
di crociera 644 km/h Autonomia 2.595 km (con 6 passeggeri)
Quota di servizio 12.500 m - Passeggeri fino a 9; Carico
utile 1.862 kg.
L'aeromobile con marche I-DPCR è in dotazione al Dipartimento
Protezione Civile. La cabina pressurizzata del P180 è configurabile
in poco tempo in base alle necessità d'uso. Gli esemplari
in dotazione al corpo aeronautica della Protezione Civile
sono adatti al trasporto sanitario, con la possibilità di
trasportare due malati sistemati in barella ed il personale
medico. Ancora una volta l'aeroporto di Foligno si è dimostrato
all'altezza della situazione, rispondendo perfettamente
alle esigenze del caso.
L'occasione di questa visita di Guido Bertolaso, venuto
nella nostra città per la cerimonia di restituzione a Foligno
del suo "torrino" del palazzo comunale di Piazza della Repubblica,
crollato, come tutti ricorderanno,
durante una delle più violente scosse sismiche del '97 avvenuta
proprio il 14 ottobre, esattamente dieci anni fa, è ancora
una volta spunto per ribadire la necessità assoluta che
l'Amministrazione Comunale di Foligno, che oggi ha avuto
a pieno titolo dalla Regione l'autorità ed
i crismi per decidere, percorra il
più presto possibile quelle strade che dovranno portare
a termine la complessa operazione che vedrà la struttura
di Via Cagliari finalmente valorizzata come merita e, come
merita questa città, che troppe volte per scelte poco oculate,
o dettate da una politica fatta con i paraocchi, si è vista
sfumare tra le dita occasioni di rilancio e valorizzazione
che avrebbero portato benefici economici e di immagine.
L'eccellenza della nostra struttura aeroportuale è per Foligno
la chiave di volta, che ricollocherà questa
città in quella posizione di centro
commerciale e di punto nodale di viabilità e scambi, che
è da sempre nella sua identità.
Alle ore 18.15 l'aeromobile del Dipartimento Protezione
Civile lasciava l'aeroporto Franceschi con un perfetto decollo
dalla pista 35 con direzione nord per raggiungere la città
di Milano dove Guido Bertolaso era atteso in serata.
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News:
Chieste
le autorizzazioni all'Enac |
di
Elisa Gentilini - tratto da:
"La Voce" di Foligno del 14 ottobre 2007 |
AEROPORTO
E PIASTRA Entro dicembre si scioglieranno
i nodi sul ruolo dello scalo - Foligno. - Qualcosa si muove
nelle agitate acque della piastra logistica e dell'aeroporto di Foligno.
E il movimento parte da palazzo Trinci: l'Amministrazione fa sapere
che ha inoltrato le richieste all'Enac (Ente nazionale per l'Aviazione
Civile) per le autorizzazioni necessarie all'attivazione dello scalo
commerciale dell'aeroporto folignate.
La pista continuerà ad essere dedicata
alle attività della protezione civile ma potrà sorgere uno scalo commerciale
che potrebbe essere gestito da una società privata. Proprio nei giorni
scorsi sarebbe arrivata una richiesta formale di interesse da parte
di Telecosella, gruppo della Cosco SpA che gestisce il sistema portuale
di Napoli. "Il Comune sta lavorando con l'Enac - spiega il sindaco Manlio
Marini - per ottenere le autorizzazioni necessarie. Puntiamo molto sul
potenziamento dell'aeroporto". Perché se è vero che lo scalo aereo non
rientrava originariamente nel progetto complessivo della piastra logistica,
non a caso quest'ultima andrà a sorgere proprio lì accanto. E sembra
che il Comune su questa possibile sinergia ci stia puntando.
Anche perché, il piano regionale dei trasporti
attribuisce una funzione commerciale all'aeroporto folignate, mentre
a Perugia rimarrebbe la funzione del trasporto passeggeri. Così se la
Regione dice di non avere competenze sulle autorizzazioni e le gestioni
aeroportuali, passando la palla al Comune, Foligno sembra volerla cogliere
questa sfida dell'aeroporto. E se così fosse, si riaffaccerebbe l'idea
di una possibile gestione unica di Sant'Egidio e di Foligno, magari
da parte di un soggetto privato.
Del resto in molti a Foligno, non ultimi
i sindacati come la Filt, non hanno mai nascosto che sarebbe cosa gradita.
Quanto agli sviluppi sulla piastra logistica,
che ha fatto registrare un discreto ritardo (nel 2004 doveva essere
presentato il progetto a Roma), il sindaco assicura una spinta in avanti.
"Entro dicembre la Fils, società a capitale sociale del Comune - spiega
Marini - uscirà dalla Logistica mentre entrerà definitivamente il Comune
in prima persona come azionario. Inoltre entro 5 anni l'amministrazione
acquisirà le quote della Gepafin". La Gepafin è la finanziaria della
Regione Umbria, che a questo punto uscirebbe totalmente di scena abbandonando
la Logistica, nella quale era presente dalla sua fondazione nel 2002,
mentre il Comune si schiererebbe in prima linea. Anche se Marini ribadisce
e tiene a precisare che "la storia della piastra e quella della società
Logistica sono intrecciate ma non corrispondenti". Quanto alla Logistica
entro un mese dovrebbe avere il suo nuovo consiglio di amministrazione
e entro fine anno un riassetto per la nuova distribuzione azionaria.
Entro dicembre sarà anche convocata la conferenza di servizi cui parteciperanno
Comune, Regione e Governo che permetterebbe la partenza dell'iter
verso il bando di gara che dovrà essere indetto entro il 2008.
*In alto, nella foto di
repertorio: il Sindaco Marini ed il Presidente dell'Aeroclub Com. Mario
Belloni accanto al Robin DR400/180R
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News:
Piastra Logistica ed aeroporto: la Regione si chiama
fuori. "...E' il Comune che deve decidere"
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di
Elisa Gentilini - tratto da:
"La Voce" di Foligno del 13 ottobre 2007 |
Una
vicenda intricata, ingarbugliata con una sola certezza: la Regione,
dell’aeroporto di Foligno non ne vuole sapere. O meglio, non è tra le
priorità nella progettazione e nel decollo della piastra logistica e
non si capisce perché tutto questo accoramento da parte della Società
Logistica Umbra nel premere sulla partenza dell’aeroporto folignate
come scalo commerciale. Una gatta che si troverà a pelare il Comune,
al quale ieri sarebbe arrivata la richiesta formale della Telecosella,
società di Cosco SpA che gestisce il porto di Napoli, che chiede all’Amministrazione
la possibilità di gestire lo scalo anche i previsione della partenza
della piastra. E la risposta, a quanto dice la Regione, la deve dare
il Comune.
“La funzione dell’aeroporto come scalo merci è prevista nel piano umbro
dei trasporti – dice l’assessore regionale Giuseppe Mascio – ma non
è una condizione fondamentale per la progettazione della piastra e non
è competenza nostra capire chi e come lo gestisce. Il progetto della
piastra invece è una struttura fondamentale nel piano regionale dei
trasporti ed è nella fase degli ultimi ritocchi. A Roma stanno già visionando
le carte. Stiamo investendo 30 milioni di euro nel progetto del nodo
intermodale che costituirà sviluppo per l’intero territorio. Entro il
31 dicembre 2008 sarà aperto un bando internazionale per la gestione
della piastra logistica, che sarà aperto a tutti i soggetti interessati.
Potrebbe essere una società milanese, come cinese o del nord Europa”.
Tra queste ci sarà anche la Logistica, che nei giorni scorsi ha sollevato
il polverone sulla piastra, dopo le dimissioni del presidente Mario
Matarazzi e di altri membri del Cda. “Sarà semplicemente uno dei soggetti
in gara – commenta Mascio – senza preferenze rispetto agli altri, come
avviene in ogni gara di interesse pubblico”. La Logistica Umbra però
non è una società come le altre. Nata dall’unione di 68 aziende folignate
e dalla FILS, il cui capitale sociale è interamente detenuto dal Comune
di Foligno e dalla Gepafin, finanziaria della Regione Umbria, la Logistica
Umbra, è stata creata proprio per sviluppare una rete e una competenza
in vista di un’ipotetica gestione della piastra che, a sentire l’ex
presidente, il ruolo dell’aeroporto lo prevedeva e come. “E’ chiaro
che dovremo concorrere al bando di gara come tutti gli altri – dice
l’ex presidente di Logistica Mario Matarazzi – ma qui non siamo più
messi in condizione di concorrere seriamente e non siamo più credibili
se prima diciamo che alla Piastra affianchiamo l’aeroporto e poi non
lo si fa. Ed è grave perché la società comprendeva aziende e competenze
del territorio, che così andrebbero sprecate e il futuro della Piastra
affidato a qualcuno che viene da fuori. Come al solito, a Foligno, non
è possibile fare qualcosa che sia dei folignati”. E allora, a questo
punto, sarà palazzo Trinci a dare una risposta e chiarire la vicenda
che comincia ad essere decisamente troppo ingarbugliata
* Nella foto di repertorio: Una splendida
immagine della nuova pista aeroportuale di Foligno (LIAF) 17/35, scattata
dal Cap. Mauro Colantoni, ai comandi del suo aliante.
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News:
In difesa della centralità
di Foligno
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di
Ariodante Picuti - tratto da:
Il "corriere dell'Umbria del 3 ottobre 2007 |
(NdR) Pubblico
questo articolo, apparso sul Corriere dell'Umbria del 3 ottobre, perché,
onore al merito dell'avvocato Picuti, è importante che ogni tanto
ci sia chi trova il coraggio
di portare alla luce gli altarini che qualcuno, i cui interessi non
concordano con quelli del resto della comunità, tende a nascondere e
a far cadere nel dimenticatoio. Quando una manovra viene fatta a danno
di tutta la comunità, poco importa quale parte politica ne sia l’autrice;
va comunque portata alla conoscenza di tutti perché sia oggetto di valutazione
dell’operato dei “politici, nostri dipendenti” che NOI abbiamo eletto
per tutelare i NOSTRI interessi, così come, per onestà intellettuale,
va riconosciuto il merito anche quando sono i nostri avversari a fare
qualcosa di buono! Non me ne voglia quindi il Corriere dell’Umbria,
se pubblico questo pezzo non per appropriarmene, ma per completezza
d’informazione verso gli ospiti del mio sito E’ giusto, sostengo, che
i cittadini, indipendentemente dalla loro fede politica, sappiano se,
chi li governa, cura realmente i loro interessi o piuttosto non faccia
soltanto i propri, E’ ora di reagire, democraticamente e legalmente,
ma non si deve rimanere catatonici mentre la nostra comunità continua
a perdere occasioni d’oro solo per la stoltezza o peggio, gli interessi
di pochi!!!
Leggo
sul Corriere dell'Umbria dell'altro ieri, 1 ottobre, un servizio di
Pamela Bevilacqua che così sintetizzo e con la quale sono in piena sintonia.
La giornalista dice che Foligno ha vissuto un grande successo per il
Festival dei Primi d'Italia che ha creato un grande movimento economico-turistico
rilanciando così la nostra città; ciò lo rilevano soprattutto i commercianti
che hanno tenuto aperte le loro attività anche la notte del sabato e
domenica, registrando notevoli "affari". Precisa altresì la stessa che
il mese di settembre, che ha avuto inizio dal dì della Quintana, ha
visto a Foligno un grande flusso di turisti, continuando poi con Segni
Barocchi, la Notte Bianca e Notte Rosa, tanto che Domenico Doni, Aldo
Amoni rispettivamente presidenti responsabili della Confesercenti e
Confcommercio, nonché l'infaticabile Bianchini della Confìndustria,
definiscono il tutto quali manifestazioni importanti per l'Umbria intera,
e non solo per Foligno, così come anche definita dall'assessore al turismo
Carnevali dell'amministrazione comunale Marini.
Leggo ancora a pagina 8 sempre del vostro quotidiano che Pio Baldinelli,
presidente dì "Umbria Incoming Service Sri" la società che opera in
lunghi termini nel settore turismo, ha pianto lacrime amare, in quanto
a suo dire tutto ciò danneggerebbe e costituirebbe peccato, in quanto
"l'aeroporto di Sant'Egidìo sconta ancora ritardi!". Non ho avuto l'occasione
di conoscere personalmente il suddetto allorché ebbi ad occupare per
ben tre legislature lo scranno consigliare della Regione e affidato,
su mia richiesta, il non facile incarico di individuare con l'ausilio
di tecnici, in perfetta sintonia con l'interesse dell'intero territorio
regionale, l'area per un ottimo aeroporto, senza difetti e vizi oggettivi,
indispensabile per la crescita dello stesso. Nell'archivio della nostra
Regione esistono numerosi elaborati di tecnici, fra gli altri quelli
dei direttori dell'aeroporto di Linate e Torino-Caselle, che ebbero
a concludere; "la struttura aeroportuale di Foligno delinea la sua
centralità geografica relativa ad altri comprensori sia a livello regionale
che nazionale". L'ingegnere Marra a sua firma, precisando di aver
proceduto ad un esame comparativo fra gli aeroporti di Foligno e Perugia,
concludeva che quest'ultimo presentava delle difficoltà orografiche
per l'atterraggio degli aerei. La relazione dell'ingegner Marra così
terminava; "le caratteristiche della pista: fondo naturale a manto
erboso con sottofondo breccioso, m.1600 di lunghezza oltre a m.200 per
ciascuna testata nord e sud, pure utilizzabili, altri m.60 di larghezza
con zone di sicurezza laterale di ben m. 30 ciascuna e quindi la città
di Foligno può essere collegata a mezzo dei più moderni aerei a getto
ai più importanti centri dell'Europa e dell'Africa del nord."
Tutto questo addirittura è stato valutato recentemente nel
Palazzo del Quirinale, tanto da far scendere il presidente Napolitano
nell'aeroporto di Foligno. Grazie Presidente, perché Lei ha confermato
ciò che la Regione dell'Umbria. affidando l'incarico a così importanti
professionisti, venne allora a conoscere, mentre l'assessore Mascio
non ha tenuto conto di tutti i precedenti studi.
Prossimamente mi riservo di intervenire per chiarire la posizione
assunta dall'amico Mario Matarazzi, presidente della Logistica umbra,
che merita osservazioni e riflessioni, per quanto riguarda la Piastra,
indiscutibilmente idonea e non da togliere a Foligno ai fini di una
corretta distribuzione sull'intero territorio regionale e quindi non
solo su strada e ferrovia, ma anche su ala.
I lettori vorranno perdonarmi il lungo intervento, ma certamente utile
agli interessi di tutti e non solo dei componenti di una Società di
capitali, quale è la "Umbria Incoming Service",
quindi di interesse privato che se invero dovesse essere ulteriormente
potenziata e favorita con la Spa Apm Esercizi e la Ape Consorzio Turismo
e Qualità, andrebbe in senso contrario agli interessi di un'intera comunità,
cancellando il lavoro svolto nelle precedenti legislature. Detta società,
invece, se si collocasse quale tour operator sull'intero territorio
della nostra regione tali critiche potrebbero cambiare, tenendo presente
il dato oggettivo che l'Umbria ha una superficie molto inferiore al
Lazio, per non dire una popolazione uguale ad un solo quartiere di Roma,
e da ciò consegue che il "pianto" di Baldinelli diverrebbe più costruttivo
se programmasse nell'interesse di tutti e non solo ai fini degli utili
previsti ex art. 2462 cc e segg., da dividersi fra soci, avendo gli
stessi responsabilità limitata. Rimaniamo dell'avviso che la Piastra
del nostro concittadino Matarazzi è importante e non si concluda come
ha fatto l'assessore Mascio che Foligno, anche se non la otterrà, avrà
il grande vantaggio di una pista di due chilometri, ma purtroppo solo
finalizzata alla protezione civile.
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News:
Il futuro dell'aeroporto
folignate è quello di scalo commerciale
|
di
Giacomo Liviabella - tratto da:
la "Gazzetta di Foligno"
del 30 settembre 2007 |
Foligno,
da sempre definita nodo strategico dell'Umbria e dell'Italia centrale,
deve tornare ad essere un cardine dello sviluppo del cuore verde d'Italia.
La nostra città che attualmente non riesce più a connotarsi come grande
centro ferroviario (vedi la chiusura del cantiere iniezioni legnami
e la crisi OGR), e che negli ultimi trent'anni
ha perso anche il suo ruolo di grande snodo stradale (vedi la realizzazione
della E45, della superstrada Perugia - Bettolle), ha l'occasione
di ammodernare definitivamente le proprie infrastrutture, strategiche
allo sviluppo non solo della città ma dell'intera regione. La partita
dello sviluppo passa per la statale 77 Val di Chienti (attualmente
sembra che l'opera sia nella fase di avvio), nel raddoppio della
Orte - Falconara (purché il tracciato rimanga lo stesso: impensabile
allungare il percorso per poi devastare le meravigliose campagne tra
Assisi e Branca), in quest'ottica sono di fondamentale importanza
le varianti sud e nord, che rappresenteranno un utile via di accesso
alle diverse parti della città senza ingolfare l'anello esterno al centro
storico. All'interno di questo panorama delle infrastrutture c'è la
vera grande occasione per tutta la regione; il grande polo aeroportuale:
un area che in poche centinaia di metri racchiuderà la piastra logistica,
l'area leader (prevista dal progetto quadrilatero come area al servizio
della piastra), la linea ferroviaria Ancona - Roma e l'aeroporto
(il suo futuro deve essere quello di scalo commerciale, vistala grande
opportunità che si è presentata con l'arrivo di una società specializzata
nel settore con sede a Singapore) Un mix vincente di infrastrutture
che sapientemente gestite potranno far volare l'economia umbra, questo
grande polo rappresenta insieme all'aeroporto internazionale di S.
Egidio, al nodo di Perugia, alla tre valli e alla Perugia - Ancona,
una risorsa unica per l'intero paese. Qualcuno potrebbe dire: ma in
Umbria abbiamo già un aeroporto che ce ne facciamo
di un altro? La risposta è semplice e di facile comprensione. L'aeroporto
di Foligno non sarà uno scalo civile (per i voli di linea passeggeri)
ma esclusivamente per il trasporto delle merci, ruolo che S.
Egidio non può ricoprire (il presidente dello scalo internazionale
il 17/ 02/07 in Provincia, durante la seduta della I Commissione Consiliare,
ha espressamente dichiarato che il trasporto merci non è un obiettivo
per un aeroporto come quello di S.Egidio, che dovrebbe dotarsi di magazzini
e altre infrastrutture: la dichiarazione è facilmente rintracciabile
su Internet e sul portale della provincia di Perugia) per questo
i due aeroporti non devono essere considerati come antagonisti ma anzi
dovranno rappresentare due poli di sviluppo, uno per il turismo e l'altro
per le aziende. Per poter arrivare alla creazione del polo folignate
si dovrà sicuramente ritoccare il piano dei trasporti riguardo al ruolo
che riveste l'aeroporto di Foligno.
Il piano prevede un ruolo integrativo a S. Egidio
per questo venne firmato un protocollo d'intesa sottoscritto fra Regione
dell'Umbria e Comune di Foligno nell'ottobre del 2000 che prevedeva
alcuni interventi di adeguamento, è naturale che l'aeroporto inteso
entro quella data doveva svolgere solo funzioni di protezione civile
visto che il progetto "piastra logistica" è nato successivamente grazie
alla legge obbiettivo del 2001. E' doverosa una modifica al ruolo dello
scalo vista la presenza di un opera che deve assolutamente interagire
con l'impianto aeroportuale, è una situazione a dir poco unica avere
un aeroporto a poche centinaia di metri da un interporto merci e ben
collegato al sistema ferroviario e stradale. Perché dobbiamo rinunciare
alla creazione di un sistema di trasporto merci unico nella regione
ma anche nel resto d'Italia? Inoltre se si vuole sviluppare la tanto
decantata funzione di protezione civile perché non creare una scuola
di volo per i piloti di Canadair, cercando di sviluppare anche attraverso
l'OMA, il Dipartimento di Protezione Civile e il Ministero degli Interni
un centro di ricerca sulle tecnologie da applicare sui mezzi aerei legati
alle emergenze. Il nostro aeroporto inserito all'interno del sistema
infrastrutturale umbro può dare molto alla regione, basta volerlo.
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News:
Il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano a Foligno
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Guarda l'album con tutte le foto |
dalla
Redazione di "aformadidea.com" (servizio Fotografico di Giacomo Liviabella) |
Il
26 settembre 2007, in occasione delle manifestazioni per il decennale
del sisma che colpì Umbria e Marche il 26 settembre del 1997 (circa
11.000 scosse), è venuto a Foligno, in visita alle zone dell'epicentro,
il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L'aereo presidenziale,
un Falcon 900 del 31° Stormo dell'Aeronautica Militare, ha toccato terra
sulla pista 35 dell'Aeroporto G. Franceschi di Foligno alle ore 10:09.
Nonostante le previsioni meteo avessero ipotizzato una possibilità di
pioggia del 60%, tutto si è svolto nel migliore dei modi. Il rombo del
falcon 900EX è stato preceduto alle ore 10.09 dal sibilo delle tre potenti
turbine Turbofan Allied Signal (Garrett) TFE731-60 da 2.760 Kg/s. Nell'ultimo
tratto della pista il pilota ha azionato l'inversore di spinta e l'aereo
presidenziale è entrato nel tratto di raccordo tra la pista e il piazzale
di parcheggio davanti agli hangars. Il servizio
antincendio, che già dalle prime ore della mattina aveva battuto con
i suoi mezzi la pista ed i piazzali, era ora schierato ai bordi della
piazzola di parcheggio. Dopo una breve manovra di posizionamento l'aeromobile
si arresta e pochi secondi dopo si abbassa la scaletta dalla quale scende
il Presidente Napolitano ed il suo staff ricevuti dalle massime Autorità
cittadine e regionali di Umbria e Marche. Fra le prime persone ad affiancare
il Presidente, il Comandante Pilota Mario Belloni Presidente dell'Aeroclub
Foligno. Alle ore 10:56 il velivolo presidenziale ripartiva
alla volta dell'Aeroporto di S. Egidio.
(Clicca
sulla cinepresa col pulsante sinistro
per vedere
il filmato o col pulsante
destro per scaricarlo)
Pur senza sottovalutare l'importanza che
tale visita ha rappresentato per la città di Foligno, per l'Umbria in
particolare ed il territorio umbro-marchigiano più in generale,
colpito dagli eventi sismici del 1997, proprio per lo spirito che anima
questo sito web, tuttavia, si vuole sottolineare l'aspetto dell'evento
che maggiormente ci riguarda e cioè la funzione dell'Aeroporto della
nostra città, che, dal momento dell'inaugurazione della nuova pista
nel settembre di un anno fa, ha visto oggi, l'evento senz'altro più
importante e qualificante. Uno degli aerei più moderni e veloci della
nostra Aviazione Militare, ha atterrato dove solo poco tempo fa non
era nemmeno pensabile farlo. L'alta professionalità degli ufficiali
piloti componenti l'equipaggio, che ho personalmente conosciuto e con
i quali mi sono brevemente intrattenuto, sicuramente è indiscutibile,
ma loro stessi hanno confermato le perfette condizioni della nostra
pista, che, se opportunamente impiegata in sinergia con idonee infrastrutture,
potrà veramente consentire un traffico aereo che potrebbe ricollocare
la nostra città in quella posizione, che da sempre le spetta per conformazione
territoriale e per la sua lunga storia aviatoria.
Caratteristiche tecniche del
Falcon 900EX
Struttura
apertura alare: 19,33 m
lunghezza: 20,21 m
altezza: 7,55 m
superficie alare: 49 m2
Prestazioni
velocità massima: 0,86 mach
(circa 568 Nodi/Knots, pari a poco più di 1052 Kmh)
tangenza: 15.500 m
autonomia: 8.019 km
Impianto propulsivo
tre Turbofan Allied Signal
(Garrett) TFE731-60 da 2.760 Kg/s
Pesi
a vuoto: 10.829 kg
max al decollo: 21.909 kg
carburante: 11.700 kg
Equipaggio
2 piloti
1 specialista
1 assistente di volo
12 passeggeri
Descrizione
Trireattore con ala bassa
e impennaggi a freccia, con autonomia intercontinentale,
il Falcon 900EX è dotato di un'avionica particolarmente
avanzata completamente digitale. La Forza Armata ha acquisito
due velivoli di questo tipo, il primo dei quali è entrato
in servizio il 15 settembre 1999 che, adibiti al trasporto
di Stato, hanno affiancato i Falcon 50 già in linea e contribuito
alla sostituzione dei Gulfstream III. L'allestimento interno
standard dei Falcon 900EX dell'Aeronautica Militare è per
dodici passeggeri.
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Ore 10:09 - il Falcon 900EX
si posa sulla 35
dell'Aeroporto di Foligno...

Rullaggio al piazzale di sosta
dove il Presidente è atteso
dalle Autorità locali...

Nella foto, scattata dal nostro
inviato Giacomo Liviabella,
il Presidente Giorgio Napolitano scende
dal Falcon 900EX
del 31° Stormo dell'A.M

Il Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano accompagnato dal Comandante Pilota
Mario Belloni ( a sinistra
nella foto) Presidente dell'Aeroclub folignate

Il sofisticatissimo cockpit del
Falcon 900EX completamente
digitale con le due postazioni
per i piloti, dove il ridotto
spazio, è ottimizzato
al massimo per un controllo
totale del velivolo.
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News:
Un aeroporto di "disinteresse" regionale |
di
Lanfranco Cesari - tratto da: la
"Gazzetta di Foligno"
del 16 settembre 2007 |
Egregio direttore, si dice che per capire
il presente e costruire il futuro è importante rileggere il passato.
Per l'aeroporto di Foligno la rilettura del suo passato non serve invece
che a... non capire il suo presente. Figuriamoci come potrà costruirsi
il suo futuro... Quello che attualmente è, non
rende certo giustizia a ciò che è stato e anche a ciò che avrebbe dovuto
essere. Per intenderci (e trarre le relative conclusioni), allacciamoci
al filo della memoria, per lo meno di quella del più recente passato.
Nel luglio 1953, il settimanale "Centro Italia" pubblicava un lungo
articolo dal titolo "Esiste per l'Umbria un problema dell'Aviazione?"
a firma del generale Vincenzo Biani, autorevole esponente dell'Aeronautica,
grande esperto del volo, comandante di squadriglia, eroe atlantico,
pluridecorato, generale di Squadra Aerea, capo divisione operazioni
dello Stato Maggiore della Regia Aeronautica ("Superaereo") durante
il secondo conflitto mondiale, umbro, nativo di Mugnano (Pg). Nell'articolo,
il generale Biani, dopo un'accurata disamina della realtà aeroportuale
dell'Umbria negli anni dell'immediato dopoguerra, ricordati i notevoli
trascorsi dell'aeroporto di Foligno, affermava che quest'aeroporto,
dal punto di vista militare, si poteva considerare allora, tra i
pochi aeroporti dell'Italia centrale, il più idoneo a ricevere
i moderni reattori da caccia e qualsiasi tipo da trasporto. Passando
a trattare il problema sotto l'aspetto civile e nel sottolineare l'importanza
dell'aeroporto quale presupposto per l'incremento turistico e commerciale
della regione in funzione dello sviluppo dei trasporti aerei, Biani
concludeva asserendo che l'aeroporto folignate poteva e doveva diventare
l'aeroporto commerciale dell'intera regione umbra. "Sarebbe stato
un delitto - così commentava - chiudere gli occhi di fronte a
una simile prospettiva". Nel 1969, all'immediata vigilia della istituzione
dell'Ente Regione, l'ingegner Mario Marra (tecnico di grande valore,
esperto di volo e di strutture aeroportuali, attivo presso l'aeroporto
di Torino-Caselle), in una relazione a lui commissionata sulla struttura
aeroportuale folignate, affermava che, dalle
caratteristiche di tale struttura, poteva essere
ipotizzata la costruzione di uno scalo idoneo ad accogliere traffico
di aeromobili del tipo Fokker F27 bi-turboelica
e del tipo DC9 bi-getto: uno scalo destinato
a collegamenti nazionali e a ricevere anche traffico di carattere internazionale.
Le caratteristiche della pista venivano dall'ing. Marra considerate
tali che l'aeroporto di Foligno poteva essere collegato,
a mezzo dei più moderni aerei a getto, ai più
importanti centri dell'Europa e dell'Africa del Nord. Istituito l'Ente
Regione (1970), il Consiglio regionale, dopo un ampio dibattito, con
atto deliberativo n. 89 del 30 marzo 1971, classificava l'aeroporto
di S. Egidio-Perugia "aeroporto regionale", da attrezzare al fine di
renderlo agibile al traffico turistico nazionale e internazionale. L'aeroporto
di Foligno, secondo in classifica, veniva considerato "aeroporto di
interesse regionale", da attrezzare in modo adeguato per scali turistici,
voli charter, voli di collaudo, ecc... Una scelta politica (non certo
tecnica) che condizionava comunque le sue potenzialità e possibilità
di sviluppo, pur se veniva avanzata l'ipotesi di una sua utilizzazione
per un aeroturismo nazionale e internazionale, così da poter assolvere
importanti funzioni sussidiarie e specifiche anche a sostegno dell'industria
aeronautica. L'importanza dell'aeroporto è stata recentemente ribadita
anche dall'avvocato Ariodante Picuti in un suo deciso intervento sul
futuro... incerto della piastra logistica, alla quale l'impianto di
Via Cagliari è direttamente interessato. Tutto ciò premesso, non resta
che scendere dal palco della memoria per richiamarsi alla realtà attuale
dell'aeroporto, con i limiti imposti all'attività di volo (sostenuta
soltanto dall'impegno dell'Aero Club) e alle sue possibilità di sviluppo.
Per il quale aeroporto è proprio il caso di dire che "verba (anzi, scripta)
volant, facta manent". E i fatti non possono
che evidenziare ciò che oggi è diventato: non "aeroporto di interesse
regionale", ma "aeroporto di... disinteresse regionale".
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Negli anni Sessanta, per l'aeroporto di
Foligno fu ipotizzata la realizzazione di uno scalo idoneo al traffico
di aerei di linea tipo Fokker B.27 bimotore turboelica
(nelle foto) e DC9 bimotore jet.

Il fokker B27 nella versione reale ...

... e quello, immancabile, nella
versione per Flight Simulator
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News: 30/08/2007 -
Rockwell Commander 114B marche D-ESHB
- ULTIMO VOLO
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di Giordano
Bompadre
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Questa, purtroppo, è un news
che non avrei mai voluto inserire.
30 agosto alle ore 10:00 circa.
Dalla pista dell’aeroporto di Foligno si è levato in volo
un aeromobile, un Rockwell Commander 114B Marche D-ESHB,
di immatricolazione tedesca, per un volo diretto in Sardegna
che purtroppo è finito tragicamente.
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La cronaca:
Si trattava
di un volo diretto dall'aeroporto di Foligno al campo di
volo “Villaggio Antica Sardegna” a Olia Speciosa nel comune
di Castiadas, in provincia di Cagliari che doveva durare
poco meno di un'ora e mezza, per raggiungere una località
di vacanza sulla Costa Rei, fra le più amate e conosciute
dai turisti di tutto il mondo. Presumibilmente il pilota
era partito senza piano di volo dato che l'aereo disponeva
di una strumentazione elettronica di rilevamento individuale
ELT che consente, per i voli a vista, un collegamento via
radio con l’ente di riferimento più vicino e che di fatto
crea una sorta di piano di volo in tempo reale. Intorno
alle 11,00 circa il pilota contattava il controllo avvicinamento
della base aerea di Decimomannu riportando, come di rito,
le informazioni sullo stato del volo ed indicando il tempo
stimato per l' atterraggio intorno ai 20 minuti. Il controllore
forniva le indicazioni previste invitando il pilota a ricontattarlo
non appena in vista dell'aviosuperficie di Castiadas. Da
quel momento, però, nessun'altra chiamata radio dal velivolo.
Il controllore di Decimomannu a questo punto decide di contattare
telefonicamente il gestore del campo di volo di Olia Speciosa
che conferma di avere un aereo in avvicinamento. Quasi contemporaneamente,
però, cominciano ad arrivare le prime telefonate d'allarme
e, dall'aeroporto di Cagliari-Elmas, decolla un elicottero
dei vigili del fuoco che, poco dopo, avvista i rottami dell'aereo
precipitato e coordina l'intervento di due squadre a terra
per domare l'incendio innescato dal disastro aereo stesso.Tutti
morti, purtroppo, i tre passeggeri, due dei quali rimasti
all'interno dei rottami dell’aereo ed un terzo, sembra lo
stesso pilota, sbalzato fuori dal velivolo. Le cause della
sciagura sono ancora in corso di accertamento da parte degli
investigatori dell'ANSV (Agenzia Nazionale per la Sicurezza
del Volo ) che comunque conferma, come si legge in una nota
pubblicata sul suo sito ufficiale (www.ansv.it)
che l'incidente sarebbe avvenuto in fase di atterraggio.
Una seconda inchiesta è stata aperta anche dalla magistratura.
Tra le possibili cause della disgrazia, forse, il forte
vento, che avrebbe ostacolato la manovra finale costringendo
il pilota ad un tentativo di "riattaccata" per
ripetere l'avvicinamento. Proprio
in questa fase però, l'aereo potrebbe non aver risposto
come dovuto, non riuscendo così a riprendere quota e finendo
in un canale di scolo a fianco alla statale. In questo tipo
di incidenti, fino a che non si abbiano tutti I riscontri
tecnici, non si può escludere l' errore umano, anche se
nel nostro caso parliamo di un pilota che non era certo
alle prime armi ed aveva portato a termine con successo
diversi raid anche molto impegnativi. Il velivolo coinvolto
nell'incidente, un Rockwell Commander 114B, monomotore aspirato
Texron Lycoming IO 540 a pistoni, sei cilindri, iniezione
elettronica, 260HP, marche D-ESHB, di immatricolazione tedesca,
apparteneva allo stesso pilota Paolo Marcagnani ed era una
macchina dalle prestazioni sicuramente elevate per la sua
categoria, in grado quindi di effettuare senza la minima
difficoltà una tratta piuttosto breve come questa di circa
250 miglia nautiche (km. 463). Le altre due vittime sono
due donne: la moglie del Marcagnani, Sonia Baccianella di
47 anni, e un'amica di quest' ultima, Roberta Stanzione
di 41. Paolo Marcagnani 45 anni, di San Biagio della Valle,
nel comune di Marsciano, si occupava di progettazione di
interni, ed era titolare di uno studio chiamato "Progetti
per abitare". Il Marcagnani era socio dell' Associazione
Sportiva Piloti dell'Aeroporto di Foligno.
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Alcune
foto (Coll. G. Bompadre) dell'aeromobile
precipitato scattate il 17 giugno
presso l'aeroporto di Foligno. Le prime
due in alto proprio nei pressi dell'hangar riservato
Associazione Sportiva Piloti. Le foto n°
3 e 4 in basso, sono state lo stesso giorno subito dopo
un perfetto decollo dalla pista 17 di Foligno. Nell'immagine
in basso, scattata poco dopo il "takeoff", chiaramente visibile
il carrello ancora in fase di rientro ed i flaps ancora
settati sui 20° per facilitare la fase di decollo. >>
Clicca sulle foto per ingrandirle
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