Realizzare
un personaggio del Presepe, utilizzando la tecnica usata dai maestri del 1700
è un'operazione articolata e complessa, che richiede
una buona manualità specie per la modellazione del materiale (argilla naturale
o sintetica), per la pittura ed, ovviamente, capacità creative, conoscenza
dell’anatomia e senso delle proporzioni. Ritengo, tuttavia, che chi voglia
mettersi alla prova potrà cominciare a costruire un personaggio seguendo
i consigli che darò di qui in avanti, cercando di realizzare al meglio quanto
descritto. So che esistono anche kit di pezzi già pronti da montare, ma, sinceramente,
ritengo che un’opera, per quanto modesta, ha sicuramente un valore maggiore
se realizzata totalmente, anche se con qualche difficoltà o incertezza. Ritengo
inoltre, e questo lo dico per esperienza, che se veramente si vuole arrivare
ad un risultato, sicuramente il livello di impegno sarà più alto e migliore
sarà il prodotto finale.
Le
fasi della lavorazione sono sostanzialmente sette:
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Modellazione del materiale (argilla
naturale o argilla polimerica detta anche pasta sintetica nei vari
tipi in commercio) per la costruzione della testa, delle mani e
delle gambe;
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Essiccazione e/o cottura;
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Carteggiatura e innesto occhi in vetro
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Preparazione fondo o imprimitura Pittura
(olio o acrilico)
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Patinatura anticante con cera noce o
altre tecniche
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Assemblaggio e vestizione
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Il personaggio completo.
La ricchezza e la preziosità
del pezzo sarà maggiore se si avrà avuto particolare attenzione nella scelta
dei tessuti consoni al ruolo e nella cura dei particolari e degli elementi
accessori (Cinte, scarpe, bottoni e quant'altro).
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D’ora in avanti, parleremo
per comodità, di argilla fresca, senza ulteriori specificazioni intendendo
così il materiale da modellare.
FASE 1 – LA MODELLAZIONE
- Le parti da modellare sono solo quelle che, a
lavoro finito, saranno visibili e cioè: la testa, le mani complete di
avambraccio e la parte finale delle gambe, che alla fine andranno
assemblate sul corpo costituito da stoppa e filo di ferro. Partendo
dall'argilla fresca si modella la testa dandole un certo movimento
sottolineando i muscoli del collo e i tratti somatici dell'espressione.
Non sarebbe male schizzare preventivamente un progetto di massima, o
meglio ancora utilizzare foto di personaggi caratteristici. Quando la
testa ci sembrerà conclusa, sarà opportuno svuotarne l’interno cercando
di mantenere uno spessore più omogeneo possibile che consentirà una più
rapida essiccazione quindi, con cautela, si scaveranno le orbite dove
alloggeranno gli occhi di vetro. E' necessario, inoltre forare la
pettiglia avanti e dietro (vedi disegno) per poterla innestare e fissare
sul manichino in fase di assemblaggio. Nella fase di modellazione
l'argilla dovrà avere un grado omogeneo di umidità, pertanto, se
interrompiamo il lavoro, avremo cura di tenere umida la nostra scultura
con pellicola o riponendola in un astuccio di argilla fresca.
Utilizzeremo lo stesso procedimento per le mani e le gambe svuotando,
anche in questo caso, avambracci e polpacci, che verranno, nella fase di
montaggio, innestati e fissati sul manichino di stoppa.
FASE 2 – ESSICCAZIONE
E/O COTTURA
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I pezzi finiti, che
avremo lasciato essiccare naturalmente fino alla completa asciugatura,
dovranno essere ora cotti nel forno. Dopo la cottura a 940/960° per
l’argilla naturale (per gli altri prodotti attenersi alle istruzioni
fornite dal produttore), l'argilla diventa terracotta. Nel caso di
cottura al forno, per l’argilla naturale, si ricorda che la temperatura
va portata a livello massimo in modo graduale ed in modo graduale deve
tornare a livello ambiente per evitare che i pezzi subiscano danni. A
questo punto del lavoro, risulteranno inevitabilmente presenti piccole
imperfezioni che dovranno essere rimosse carteggiando il pezzo con cura
con una carta abrasiva molto fine (400). Solo quando la superficie
risulterà, al tatto, liscia e levigata si potrà procedere alle fasi
successive.
FASE 3 - CARTEGGIATURA
E INNESTO OCCHI DI VETRO -
Sulla testa, dopo la
cottura e la carteggiatura dovremo inserire gli occhi di vetro nelle orbite
precedentemente scavate. Occorre uno stucco a base di colla e terracotta polverizzata.
Per questa operazione consiglio l’acquisto di occhi in pasta di vetro, poiché
quelli di vetro dipinto lasciano trasparire lo spessore del vetrino risultando
falsi ed inespressivi. Posizionarli nell’orbita vuota, avendo cura di orientare
lo sguardo verso un punto fisso, modellare le palpebre con lo stesso stucco
e lasciare asciugare.
FASE 4 – PREPARAZIONE FONDO
O IMPRIMITURA - La terracotta è un materiale
estremamente poroso ed assorbente, pertanto necessita di imprimitura, cioè
di una preparazione di base che la renda idonea ad essere decorata. Per gli
altri prodotti bisognerà caso per caso tenere conto delle istruzioni del produttore.
Se si decide di usare colori ad olio sarà comunque necessario procedere a
questa fase preparatoria per garantire la tenuta del colore. Nel nostro caso
l'imprimitura è composta da gesso e colla, in altri casi da olio di noce oppure
bianco d'argento (Carbonato basico di piombo o Biacca Fare attenzione alla
tossicità del prodotto).
Per la colorazione a
tempera basta preparare con una mano di colla. Prepariamo quindi i prodotto
necessario e stendiamolo uniformemente con un pennello morbido su tutta la
superficie dei pezzi così da renderli impermeabili e pronti per la fase successiva.
La superficie, quando l'imprimitura risulterà perfettamente asciutta, è pronta
per la coloritura.
FASE 5 – PITTURA (OLIO O ACRILICO)
Occorre, prima di tutto, preparare il giusto colore che imiti quello
dell'incarnato. Per fare ciò, mescolare del bianco con pochissima terra
d'ombra, pochissima ocra gialla e un puntino di cinabro. Esaltare con il
cinabro le gote, le palpebre, i muscoli del collo, il dorso delle mani e
le dita. Ne caso di pittura ad olio, se si dovessero notare troppo le
pennellate, per nasconderle, ecco un piccolo trucco: prima che il colore
asciughi completamente, passare molto delicatamente un pennello morbido,
pulito e intriso di acqua, sulla superficie dipinta ad olio e le
pennellate spariranno. Il colore ad olio impiegherà dalle 24 alle 48 ore
ad asciugarsi. Solo quando sarà perfettamente asciutto si potrà passare
alla fase successiva. Dati i lunghi tempi di essiccazione del colore ad
olio, io preferisco usare l’acrilico. Va precisato, comunque, che se non
si ha una buona manualità, l’olio è da considerarsi più idoneo perché ci
consente, proprio per la sua lenta essiccazione, di tornare più volte
sulle sfumature per perfezionarle.
FASE 6 – PATINATURA E FINITURA DEI PEZZI
La fase successiva servirà a dare ai pezzi quella patina lucida e
morbidamente bruna che li renderà particolarmente preziosi come se
fossero realmente antichi. Se avremo usato il colore ad olio, la
patinatura sarà fatta con cera noce diluita con essenza di trementina.
Questo preparato viene prodotto con cera d'api ed essenza di trementina,
qualche volta con l'aggiunta di cera carnauba, e un po’ di cera noce
presa da quei bastoncini per il restauro dei mobili. Si ottengono con
questa cera delle lucidature inimitabili. il prodotto può essere dato
direttamente a temperatura ambiente o scaldandolo a bagnomaria. Dopo che
la velatura si sarà perfettamente asciugata (per la cera occorreranno
circa 6 ore) per dare alla patina un aspetto morbido e lucido occorrerà
strofinare con un panno di lana. Se avremo usato altre tecniche
pittoriche bisognerà valutare volta per volta il da farsi tenendo sempre
conto che il prodotto da usarsi per la patinatura, dovrà essere
compatibile con i colori usati per la pittura dei pezzi, per evitare che
si danneggi il lavoro precedente. Tanto per completezza di informazione
va detto che, in caso di utilizzo di colori acrilici o delle più comuni
tempere, possono essere usati nero giapponese o catramina opportunamente
diluiti con essenza di trementina per ottenere la brunitura del pezzo.
Una volta distribuito uno strato leggero sulle parti da trattare, prima
che il preparato si asciughi completamente, si passerà uno straccio
morbido per ripulire delicatamente le parti in rilievo così da lasciare
una patina bruna nelle depressioni. Dopo la completa asciugatura del
prodotto (circa 1 o 2 ore) verniciare gli oggetti con una vernice di
finitura a base di cera. Ad asciugatura ultimata, si può passare il
solito panno di lana morbida per lucidare la patinatura.
FASE 7– ASSEMBLAGGIO E
VESTIZIONE
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Finalmente i pezzi plasmati e dipinti,
testa ed arti, sono pronti per l'innesto sul manichino che avremo
precedentemente preparato creando una struttura in filo di ferro dolce
“imbottito” con della stoppa così da formare un corpo appena abbozzato,
ma proporzionato agli altri componenti preparati. La rifinitura del
corpo non è importante, poiché esso, una volta assemblato, verrà vestito
con abiti e accessori. Per l’innesto della testa, Infilare dello spago
nei fori della pettiglia utilizzando un ago da materassi e con due o tre
giri fissare la testa al manichino. Annodare e saldare con una pistola
per colla a caldo. Sempre con la colla a caldo, fissare gli arti
completando il personaggio. La vestizione è la fase conclusiva che
dovrebbe essere affidata ad una persona specifica in quanto, per
quest’operazione, si richiedono requisiti quali una sensibilità
particolare e capacità molto affine a quella del vero e proprio sarto.
Importante è la scelta delle stoffe, la conoscenza degli abiti d’epoca;
la cucitura a mano sempre più gradita di quella a macchina anche se
quest’ultima può risultare più pratica e veloce. Le stoffe usate saranno
adeguate al personaggio, così che per i pastori si creeranno costumi con
tessuti poveri e grezzi, mentre per i Re Magi, si useranno stoffe di
maggior pregio e bellezza. Vestito e montato su di una base di legno e
atteggiato in una posa idonea, anche grazie alla sua “anima” di filo di
ferro dolce e duttile che ci permetterà di creare diverse pose, il
nostro capolavoro è pronto ad essere inserito nella scena del Presepe
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